lunedì 23 marzo 2009

Gaza: almeno il tempo è galantuomo.

Durante l'attacco a Gaza fra dicembre e gennaio è apparso chiaramente, a chi solo anche bazzicava qualche sito straniero, come la copertura giornalistica data dai media italiani era assolutamente priva di qualità, slegata dai fatti e dalle vere notizie che si sarebbero dovute dare, priva di dati e analisi che avrebbero aiutato molti a farsi un'opinione più articolata di uno schieramento acritico sul modello di stolidamente opposte tifoserie calcistiche.

ad esempio, mentre un giornale che si spaccia per autorevole, il corriere della sera, pubblicava con gran risalto per la penna del suo cronista di guerra ufficiale, Lorenzo Cremonesi, articoli che sulla base di personalissime valutazioni a spanne e due testimonianze in croce (pure dubbie) così sovrappensiero buttava lì che le vittime palestinesi erano sì e no 600 invece di oltre 1400(con incredibile unità di smentita sia da parte di hamas che dell'Esercito Israeliano: episodio gustoso nella sua drammaticità, cercherò dei link), il lettore medio quasi nulla ha saputo dell'uso di armi proibite da trattati, di vere e proprie accuse di esecuzioni di civili palestinesi, e parecchio altro.

la stampa in altri stati, pur mantenendo l'obiettività, non ha celato i gravi errori strategico/tattici compiuti dall'esercito israeliano, e ha fin da subito riportato notizie di atrocità commesse durante l'operazione Piombo Fuso. Propaganda anti israeliana? menzogne di hamas? a volte in effetti è difficile separare evangelicamente il grano dal loglio, specie engli scontri in cui entrambi i contendenti sanno di dover sfruttare le armi della propaganda.
Ma la soluzione non è cadere nell'agnosticismo informativo ("sono tutte balle, sono tutti ladri"): un modo empirico di far emergere notizie più vere è quello di attendere.

A distanza di mesi infatti, quelli che erano potevano sembrare solo "rumors", lanciati da reporter di al jazeera, o operatori umanitari occidentali, così diversi dai lindi comunicati dell'ufficio stampa israeliano, stanno purtroppo trovando conferma nelle testimonianze dei palestinesi testimoni e vittime oculari ed anche di molti soldati. Diversi studiosi mondiali di diritto internazionale ritengono che sussista l'esigenza di formare un tribunale internazionale per verificare ciò che non appare inverosimile, ossia che si sia trattato di un'aggressione premeditata da mesi, in violazione di un cessate il fuoco vigente, condotta in diverse occasioni con mezzi e modi tanto illegittimi e letali con i civili quanto inefficaci rispetto agli obiettivi dichiarati (i "terroristi" di hamas), da far pensare per i casi più eclatanti non ad errori, ma a scelte deliberate e consapevoli.

Sul Guardian, come primo titolo: "Guardian investigation uncovers evidence of alleged Israeli war crimes in Gaza (Inchiesta del Guardian scopre prove di presunti crimini di guerra a Gaza)
poi una serie di 3 video e un editoriale che si chiede se Israele sarà chiamato a rispondere (la risposta è...no, in quanto non ha sottoscritto gran parte delle convenzioni internazionali in tema di diritto di guerra).
L'ong Human rights watch ha rilasciato un documento in cui si fa carico anche ad Hamas di violazioni: ma sono accuse ben riportate sulla nostra stampa (lancio di razzi, miliziani dentro le cittadine, vendette su collaborazionisti e avversari politici). Si noti però come non ci sia nessuna traccia di clamorosi fatti dati per assodati dai nostri media (in copertina poco tempo fa su Panorama, ad esempio), quali l'uso da parte dei palestinesi di "donne e bambini legati nelle case per subire più vittime".


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