martedì 10 marzo 2009

Disclaimer: perché, oggi, l'economia è il punto.

Anche se potrebbe trasparire dai post finora presenti, nelle mie (buone..) intenzioni questo non vuole essere un blog dedicato solo alla crisi (che, in quest'epoca, significa rassomigliare sinistramente ad un bollettino di guerra).
Non credo di essere io ad occuparmi solo di economia; piuttosto è la situazione economica attuale che tocca numerosi aspetti della nostra civiltà e vita personale, essendone insieme specchio e artefice, ben al di là quindi della sezione "Economia" dei giornali o delle discussioni fra gli ormai famigerati "esperti".
Anzi, credo che l'aver confinato ogni possibilità di discussione e conoscenza ai soli economisti, ponendo i fenomeni economici nella sfera dell'ineluttabile e delle ferree leggi di natura, sia una delle cause principali, se non proprio dello sconquasso in corso, almeno della attuale tardiva e affrettata ricerca di rimedi.
Bisogna dire che è stata un'operazione a livello globale ben riuscita perché molto comoda, facendo coincidere gli interessi di diversi soggetti: gli operatori, con l'illusione di avere "le mani libere", i pochi intellettuali e studiosi incoronati Venerati Maestri, lasciati pontificare incontrastati anche quando ripetevano mantra contro un semplice buon senso (e.g. i classici "conti della massaia", per dire), ed infine i politici, felici finalmente di non doversi più occupare in prima persona di un ambito nei secoli sempre ostico e delicato, che avrebbe richiesto da parte loro una certa competenza, ma soprattutto spina dorsale, con una visione d'insieme e del bene comune non più molto considerate dagli elettori come proprie di chi li deve governare.

Nessun commento:

Posta un commento